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Testimonianze

Da qualche mese facevo parte del gruppo della mia città che seguiva la dieta Paleo. Sulla pagina Facebook del gruppo, ogni tanto vedevo degli accenni a Ethel. Poi un amministratore del gruppo mi ha consigliato di chiedere dei consigli di salute alla dott.ssa Cogliani.

Allora ho finalmente dato una bella occhiata al sito, che prima invece avevo solo visto di sfuggita. Mi sono rivolta a lei per un problema di diabete autoimmune (tipo 1).

Il suo approccio è stato molto accogliente, ma allo stesso tempo professionalissimo.

Prima di fare un colloquio, ha voluto capire come mi stavo comportando con la mia salute, e se sarei stata in grado di seguire la Paleo e gli accorgimenti che si fanno per stare meglio con questo metodo, che credo personalmente sia solo per chi ci crede e ne ha fiducia.

Bisogna aprire la mente ad una visione a 360 gradi che non coinvolge solo il corpo, il cibo e l’integrazione… eh no, sarebbe troppo facile, o meglio non sarebbe sufficiente.

Bisogna ascoltarsi, arrivare a conoscersi come non ci si è mai conosciuti, accettare dei limiti per superarne altri, imparare a fare parte del tutto col mondo e farlo armoniosamente… non ci si cura di sole medicine quando si vuole guarire.

La dottoressa è sempre stata molto chiara nelle indicazioni e mi ha sempre spiegato, con parole adatte alla persona con la quale sta parlando, i perché e i come delle scelte che fa per me. Così come mi ha sempre dato delle spiegazioni alle reazioni che vedo accadere quando iniziamo una fase del protocollo, o quando non riesco a spiegarmi perché il mio corpo ha reagito in un particolare modo ad un particolare stimolo… o magari a nessuno stimolo!

Ho sospeso degli integratori che mi erano stati dati da un diabetologo a cui mi ero affidata privatamente, e introdotto integrazione consigliata dalla dottoressa Cogliani. Altri integratori che già prendevo seguendo la dieta Paleo come la vitamina D e la vitamina K2 me li ha confermati.

Per quanto riguarda l’insulina, l’ho inizialmente diminuita al calare dei valori alti e fuori norma delle glicemie che misuro comunque e sempre almeno 5 volte al giorno.

Ci sono periodi in cui ho glicemie talmente nei range delle persone normali in cui non necessito di iniettarmi insulina. In questi periodi, sempre maggiori, misuro le glicemie anche più spesso, per non dover sbagliare.

Sono stata diagnosticata diabetica due anni fa ed ancora lo sono. Solo che al momento riesco a tenere sotto controllo i miei valori. Appena diagnosticata, ho fatto le cure come da protocollo ospedaliero, che mi hanno in quel momento salvato la vita. Poiché il mio esordio è stato piuttosto forte.

Dopo quattro mesi ho scoperto la dieta dei gruppi sanguigni e ho deciso di provarla. Quello è stato un momento di grossa svolta nella mia vita. Ho visto la prima luce, poiché ho iniziato a capire il valore di una nutrizione diversa dalla dieta mediterranea. Fortunatamente il mio gruppo sanguigno zero mi permise di provare una dieta molto molto simile alla dieta Paleo. E così ho visto che il mio corpo iniziava a farcela da solo.

Ho imparato a gestirmi con la dieta dei gruppi sanguigni e mi sono iniziata a fare tante domande. Sono stata un po’ autodidatta una volta imparate le basi e da sola, studiando e leggendo ma soprattutto testando i cibi su di me, sono arrivata ad escludere da questa dieta degli alimenti e ad aggiungerne altri, così facendo mi sono sempre più avvicinata alla Paleo che era quella con cui riuscivo a gestire le mie glicemie.

A questo punto ho cercato un dottore professionista che potesse correggermi in caso di errori grossolani che un autodidatta può, suo malgrado, fare e che mi consigliasse la giusta integrazione.

Devo dire che mi trovavo già bene con la dieta Paleo, ma seguivo diversi gruppi senza avere un punto di riferimento, che invece credo sia fondamentale.

Al momento sono veramente soddisfatta ed il mio augurio è che al cambiare del mio stato, Ethel riesca sempre ad indicarmi come aggiustare il tiro, come al momento. La disponibilità della mia dottoressa è impagabile. La consiglio a tutti!

Innanzitutto, vorrei consigliare al mondo di smettere di credere alla dieta mediterranea. Però ho imparato che ognuno ha il suo percorso. Io ci sono arrivata perché lo volevo: ho studiato la mia malattia tutte le sere su libri e su internet. Ho voluto davvero provare nuove vie per trovare un percorso nel quale mi sentissi partecipe fisicamente e mentalmente, nel quale non ci fossero dogmi ma una mano tesa.

Non siamo tutti uguali e molta gente, nel caso di un diabete, preferisce poter mangiare una pastarella al bar, un gelato in estate, una pizza con gli amici al prezzo di un’iniezione o due di insulina. Ed è giusto così allora, ognuno deve essere libero di scegliere per sé stesso accogliendo poi le conseguenze delle proprie scelte.

Mi aspettavo una dottoressa che sapesse curarmi. Ho trovato una dottoressa che è anche un’amica, che c’è: la differenza da tanti dottori è che lei c’è!

Parlando di diabete, una patologia che viene influenzata da così tante variabili, posso parlare di risultati in generale, poiché anche un’arrabbiatura da poco può alterare le glicemie, ed ecco che si potrebbe pensare che il protocollo ha fallito… ed invece NO!

In linea generale seguo IMMUNOREICA da 4 mesi, e posso dire che la mia ultima emoglobina glicata era di pochissimo più alta di una persona normale non affetta da diabete. Le precedenti non erano malvagie, ma non erano così buone.

Il mio corpo si sta rimodellando, e la mia mente è serena perché mi sento in buone mani. Ho sempre voluto praticare il digiuno, ma essendo diabetica non mi sono mai sentita all’altezza di poterci provare da sola.

La dottoressa giustamente non me lo ha fatto provare all’inizio del nostro percorso, ha voluto conoscere meglio come ero, come reagivo, ha seguito i miei progressi e tutte le mie analisi.

Ma da un mese mi segue nel digiuno secco, che al momento mi sta dando dei risultati stratosferici.

E ripeto, il fatto che è con me mentre lo faccio, perché la sua presenza anche se non fisica è garantita, rende tutto molto sereno.

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Marzo 2020.

Alla fine della prima testimonianza avevo appena iniziato i digiuni secchi. Tra la prima testimonianza e agosto 2019 ho sempre fatto i miei digiuni una volta a settimana per 24-36 ore sospendendo ogni integrazione o farmaco durante tutta la durata. Ho lavorato in spiaggia sotto il sole ogni mattina da giugno ad agosto e in acqua di mare per circa 1 o 2 ore a mattino.

Da luglio fino al 15 settembre mi sono alzata ogni mattina prima dell’alba per arrivare in spiaggia al momento dell’alba e guardarla – come dico io – negli occhi, cioè senza occhiali protettivi. Ogni mattina dopo l’alba, tornata a casa ho messo la faccia in acqua ghiacciata per bloccare un inizio di problema alla retina causato dal diabete, ormai totalmente sotto controllo. Mi hanno aiutato molto anche gli occhiali blu bloccanti che proteggono ogni sera i miei occhi dalle luci artificiali.

Camminate al tramonto, earthing… Non ho avuto grossi eventi personali in questa fase, e il mio diabete è andato alla grande dall’ultima testimonianza fino al 15 settembre, tanto è che in diabetologia, date le buone glicate, mi hanno cambiato terapia togliendomi l’insulina diurna, quella prima dei tre pasti, e sostituendola con la metformina, che non è da iniettare ma è in compresse. Una vittoria, ne sono stata felice come una bimba a Natale.

Il Diabete alla metformina ha risposto subito alla grande. Anzi forse all’inizio meglio che in ogni altra fase. Credo di capire che al mio corpo piaccia essere “sorpreso” e che non mi possa mai adagiare ad una terapia o ad un accorgimento. Va sempre destato. Comunque all’inizio le compresse di metformina funzionavano bene, così bene che a metà estate, quando la mia glicemia era già buona al momento della misurazione prima del pasto, molto spesso dimezzavo la dose anche della compressa di metformina prima del pasto, prendendone mezza.

Una cosa che sapevo era che non dovevo mai sgarrare, non ho mai toccato un dolce, un carboidrato complesso o un latticino. Se lo avessi fatto, sarebbe salita la glicemia nonostante tutti gli sforzi ed accorgimenti. Ma non mi è mai pesato. Credo che siano servite proprio tanto.

Ho 3 grandi paure:
» che gli accorgimenti non bastino, che il diabete voglia sempre qualcosa di più e qualcosa di nuovo
» che per qualche altra cosa io debba prendere dei medicinali che mi sballino l’equilibrio che ho
» che la mia Ethel smetta di lavorare!

Nel breve termine ho notato subito una pelle più fresca, ringiovanita, senza un brufolo, capelli che erano sfibrati e fini erano diventati più sani corposi, atteggiamento più positivo a tutto nella vita, non mi sono scottata sotto il sole anche senza creme solari (che non ho più usato), non avevo più voglia di zuccheri o bevande zuccherine.

Le due cose che più influenzano la mia glicemia, a parimerito, sono ciò che mangio e gli eventi stressogeni. Infatti, a causa di diverse problematiche contingenti, le glicemie talvolta tornavano a fare i capricci, ma gli accorgimenti tenuti per farle rientrare nel medio periodo funzionavano e tornava tutto alla normalità-

Ora l’insulina rapida è stata sostituita da compresse di metformina, e quella serale da un’altra insulina retard molto più leggera e miscelata con liraglutide. Dall’ultima testimonianza ad oggi, 15 settembre 2019, le mie glicemie sono molto buone, sono serena. Ho imparato ad ascoltarmi ed ho capito che fa più male lo stress e l’infelicità.

Che se divento un tutt’uno con la Natura, se apprezzo il cibo che mi cucino con amore e umiltà, se respiro bene, se cammino bene, se mangio bene, se onoro il sole, l’acqua e sto lontana quel che è possibile dell’inquinamento terrestre, acustico, luminoso, verbale, sensoriale, olfattivo, e dai brutti pensieri, allora la condizione che chiamate malattia… migliorerà.

— Valentina Giubilei
Esco ora da un digiuno secco iniziato la sera di Natale. Il più “bello” di tutti sinora… perché è stato anche il più “sudato” e, perché no, meritato!

Dopo essere partita alla grande a settembre, ho avuto settimane e mesi non semplici nell’affrontare mentalmente questa pratica. È un po’ come se i primi digiuni secchi perfettamente riusciti avessero in realtà scatenato dentro di me “fantasmi mai sopiti”. Mostri che ho dovuto affrontare. Combattere. Vincere.

E ho dovuto farlo io, nessuno al di fuori di me poteva essermi d’aiuto… questa era l’unica certezza. Momenti in cui la fame non era fame: partiva da uno stato mentale non focalizzato e disorientato. Momenti bui in cui ho mandato all’aria tutto dopo poche ore, più volte. Con un senso di frustrazione che mi rimaneva addosso e complicava le cose. E che, dopo vari digiuni secchi non riusciti, è andato a indebolire la leva motivazionale che mi aveva portato a scegliere proprio questo percorso.

E poi? La mia testardaggine ha vinto. E io ho vinto sui miei mostri quando ho capito che c’era una cosa molto importante che in realtà mi mancava: l’atteggiamento mentale corretto per affrontare questa pratica. Ethel Cogliani è stata bravissima ad accompagnarmi e spiegarmi la pratica, tuttavia ho compreso che questo a me non bastava. A me per come sono fatta: cocciuta e testarda.

Cos’ho fatto? Ho semplicemente pensato fosse utile che mi ritagliassi tempo, voglia energie e spazio per studiare un po’ di più questo digiuno secco… Sentivo che dovevo creare io le mie conoscenze. Perché solo “conoscere fino in fondo” ti rende libero di scegliere consapevolmente.

Ho letto e riletto Filonov, ma non solo! Ho selezionato quasi una decina di testi che mi aiutassero a entrare nel vivo e capire l’importanza di quello che stavo cercando di fare. Dettaglio dopo dettaglio. Mi sono creata un bel “bagaglio motivazionale”. Comprendere a fondo le dinamiche di un digiuno secco ti aiuta ad affrontarlo con consapevolezza e, perché no, anche con più grinta.

Questo digiuno secco ha portato a galla anche malessere fisico. Ci stava. E proprio sapere mi ha aiutato ad affrontare. E vincere. Soprattutto sulla fame nervosa che questa volta proprio non si è presentata. Mai. E questo mi fa riflettere.

Ecco, mi porto nel nuovo anno questa bella consapevolezza, vera forte e concreta. La consapevolezza che sto costruendo, settimana dopo settimana, una meravigliosa abitudine. Ed è bello concludere l’anno con un digiuno secco che ti apre nuovi orizzonti, e ti fa capire che sì, ce la puoi fare. Ce la puoi fare davanti a qualsiasi ostacolo, se solo lo vuoi 😉

Buona fine e buon inizio. E buon digiuno secco a tutti 😉

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10 Aprile 2020

Ed eccomi qui… finalmente posso condividere con voi questa magia che – dopo un digiuno secco di 3 giorni molto “sentito” e a mio avviso a tutti gli effetti “terapeutico” – si è avverata. Mi piace credere alle coincidenze, tuttavia in questo caso penso valgano poco.

Anni e anni – 4! – che provavo a concepire, senza risultati.

A fine giugno inizio a familiarizzare grazie a Ethel Cogliani con questa bellissima pratica… e a fine 2019 mi immergo quasi per caso in questo digiuno secco – di cui ho portato a suo tempo testimonianza anche qui nel gruppo – durato 3 giorni, in cui sono stata male, e ho sentito che il mio corpo si “stava liberando” di più fardelli.
Sensazione non piacevole, tuttavia fantastica 😉

Ebbene, come per magia, subito dopo quei 3 giorni…. accade la magia! Dopo 4 anni di tentativi a vuoto, ecco che finalmente “aspetto”. E non penso affatto sia una coincidenza il fatto che finalmente sia successo! Per di più subito dopo un digiuno secco così particolare.

Questo per dire che grazie a una pratica di digiuno secco costante e consapevole… nel nostro corpo davvero accadono magie! E questo è il motivo per cui… no, non sono una pazza 😉 Ho scelto di continuare anche in gravidanza con i digiuni secchi: leggermente rivisti e assolutamente non forzati. Ma sono ancora parte integrante della mia routine settimanale e ne vado fiera 🙂 E… sono in forma, sono sana, la bimba cresce regolarmente.

Questo per sfatare tutti i miti che vogliono il digiuno come una pratica che è “il male assoluto”, “il peccato”, un qualcosa “contro natura”. Parlando con Ethel Cogliani giusto l’altro giorno al telefono, si discuteva proprio di questo: quale animale in Natura ha per tutti i mesi di gestazione cibo a volontà tutto il giorno, tutti i giorni? La risposta è talmente ovvia che basta questo per scardinare tutte le paure e i falsi miti che tendiamo ad avere rispetto a un periodo così delicato e fantastico come la gravidanza.

Il segreto è sempre quello: sta nel sapersi ascoltare e assecondare i bisogni del proprio corpo. Solo così può guidarci, e sempre nella direzione corretta. Diamogliene la possibilità… e accadranno magie. Io ne sono la prova 😉

Grazie Ethel Cogliani per il supporto. Soprattutto ora, che è tanta la necessità di confrontarmi con un terapeuta che non abbia paura di seguire la Natura.

— Monica Montanaro
Mi Chiamo Daniela Busato, ho 55 anni e dal 1993, da dopo la nascita del secondo figlio (25 anni fa), soffro di ipotiroidismo.

Da quando mi è stato diagnosticato, ho iniziato a prendere pastiglie di Eutirox, all’inizio con un dosaggio minimo (25mg) che con gli anni ho dovuto sempre aumentare fino ad arrivare a 100 mg al giorno.

I sintomi erano quelli classici, dall’aumento di peso alla difficoltà a dormire e mancanza di respiro stando coricata, stanchezza, spossatezza, nervosismo continuo, problemi di circolazione, stitichezza, bronchiti ricorrenti, difficoltà di concentrazione, ansia, dolori articolari e muscolari, pressione bassa.

Con l’assunzione di Eutirox e con una dieta ipocalorica di 1300 kca, datami dall’endocrinologa che mi seguiva all’epoca, sono riuscita perdere 10 kg, ripresi e raddoppiati però negli anni successivi malgrado l’aumento del dosaggio del farmaco. Qualche anno dopo, nel 2004 un fulmine a ciel sereno: mi viene diagnosticato un carcinoma alla mammella destra, e di conseguenza ho subito una doppia quadrantectomia. Nel 2005 un secondo intervento per recidiva con dissezione ascellare.

Ciò mi ha portato a fare radioterapia, la prima volta e 4 cicli di chemioterapia, la seconda associata a una terapia ormonale sostitutiva con tutte le conseguenze che ne convengono, compresa una forte osteopenia, senza contare lo stress fisico e psicologico. Non ci voleva proprio! Alla dieta era l’ultima cosa a cui pensavo.

Ripresa dalle cure per il carcinoma, e visto gli esami positivi senza ripresa di recidive, mi sono tranquillizzata un po’. Rimaneva però sempre il problema della tiroide, con cui ormai mi ero rassegnata a convivere. I sintomi si ripresentavano sistematicamente e il peso ora non era più sotto controllo. Sono arrivata a pesare addirittura 75 kg per 1,45 m di altezza.

Ho ripreso la vecchia dieta dell’endocrinologa e iniziato a fare lunghe passeggiate, a correre, ma niente. Ho perso subito 5 kg ma poi stop, e se mi fermavo in un attivo risalivo. Ho cominciato ad avvicinarmi e a informarmi sulla “paleo dieta” insieme a mio marito attraverso notizie sul web e lettura di vari libri, e ho provato a iniziare a modificare il mio stile alimentare riscontrando cosi i primi miglioramenti.

Ho iniziato insieme a mio marito a seguire e leggere gli articoli, e in seguito ho partecipato al Paleomeeting del 2018 dove ho conosciuto alcuni membri della S.I.M.N.E, tra cui il dott Emanuele Gambacciani e la dott.ssa Ethel Cogliani. Ho iniziato dapprima con il dott. Emanuele Gambacciani, e sotto la sua guida ho iniziato a perdere già parecchi chili e a sentirmi decisamente meglio, ma dalle analisi la mia tiroide continuava a non funzionare bene.

È stato a questo punto lo stesso dott. Gambacciani che, dopo avermi seguito per qualche mese, mi ha indirizzata dalla dott.sa Ethel Cogliani, la quale ha preso in mano la mia situazione e ha trovato la chiave giusta per continuare la mia ripresa. Da subito ho trovato in lei una persona disponibile, preparata e sempre presente in qualsiasi momento, sempre pronta a sostenermi e consigliarmi anche al di fuori degli incontri programmati.

Dopo un’attenta valutazione della mia situazione personale ed esami di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza, mi ha dato molti consigli sull’alimentazione personalizzati e cercato di riequilibrare con una serie di integrazioni tutti gli squilibri che il mio corpo aveva ormai accumulato negli anni.

Già avevo eliminato dalle mie abitudini alimentari cereali, legumi, latticini e tutti gli alimenti industriali, preferendo proteine animali (possibilmente da allevamenti non intesivi), ma Ethel mi anche aiutato a capire quali tipi di verdure e frutta non vanno bene per chi ha problemi con la tiroide, di quali minerali ero carente e così via. Piano piano seguendo i suoi consigli e uno stile di vita più vicino alla natura il “meccanismo” si è rimesso in moto.

Da qualche mese mi ha introdotta alla terapia del digiuno una volta a settimana. Iniziato con scetticismo ma decisa a metterlo in pratica con diligenza, ho riscontrato già dalle prime volte un immediato beneficio a tutti i livelli, e ora faccio fatica a non farlo.

A distanza ormai di un anno da quando sono seguita dalla dott.ssa, i miglioramenti sono evidenti: ho perso in tutto 15 kg, il sonno è ristoratore e senza nessun risveglio notturno, scomparsa della spossatezza e della stanchezza con ritrovata energia, migliore concentrazione, scomparsa di dolori articolari e muscolari, migliore circolazione.

Ma la cosa più importante è che anche tutti i valori delle analisi sono decisamente migliorati, compresi quelli della tiroide e, in accordo col mio medico di base, ho ridotto da prima il dosaggio di Eutirox fino ad eliminarlo totalmente proseguendo con le integrazioni.

I miglioramenti sono tuttora costanti e continui.

Che dire… grazie Ethel.

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Aggiornamento a Marzo 2020

Quando ho iniziato a essere seguita da Ethel avevo problemi di sovrappeso, ipotiroidismo e una storia di interventi per carcinoma. Ormai seguo il suo protocollo da 17 mesi.

Già da un anno circa seguivo una dieta priva di pane, pasta, latticini, farine e più basata su carne, pesce, uova, verdura e frutta. Niente colazione e inoltre 2 volte a settimana digiuno intermittente, vale a dire un solo pasto al giorno alla sera.

Quello che mi ha spinto verso questo percorso è stato il fatto che, un anno circa dopo la seconda gravidanza, quindi nel 1994 mi hanno riscontrato un ipotiroidismo curato con Eutirox con dosi sempre crescenti fino ad arrivare a 100 mg e conseguente aumento di peso, arrivando lentamente a un forte sovrappeso.

Nel 2004 e 2005 ho affrontato due interventi per carcinoma alla mammella destra con dissezione ascellare e conseguente radioterapia prima e chemioterapia poi. Prima di Ethel era da più di un anno che ero seguita da un altro biologo nutrizionista con il quale avevo cambiato tipo di alimentazione, e già ero riuscita ad avere una diminuzione di peso di circa 8/9 kg e un miglioramento della gorma fisica e psichica.

Poi si sono fermati i risultati e i valori della tiroide erano ancora alti, e anche il peso si era fermato, per cui dietro suggerimento dello stesso mio nutrizionista che mi ha seguita mi sono rivolta a Ethel.

Ethel mi ha introdotto delle integrazioni e dato ulteriori indicazioni per quanto riguarda gli alimenti da introdurre o togliere dalla mia alimentazione. E già in questo modo ho avuto miglioramenti per quanto riguarda forza fisica, umore e perdita di peso.

Poi mi ha chiesto se ero interessata a un percorso di digiuno. All’inizio ero scettica e pensavo che non ce l’avrei mai potuto fare, per cui non mi aspettavo granché. Le istruzioni sono state molto chiare e complete, e mi hanno aiutato tantissimo. Inoltre Ethel è sempre stata disponibile per qualsiasi dubbio o aiuto o correzione necessaria per migliorare la resa del digiuno, settimana dopo settimana.

La prima volta che ho fatto il digiuno l’ho fatto introducendo acqua, e sono riuscita a gestirlo abbastanza bene. La seconda volta sono partita con quello secco, e per la prima parte della giornata è andata abbastanza bene, verso sera invece i primi disagi si sono fatti sentire freddo e mal di testa.

Piano piano il digiuno secco settimanale è diventata un’abitudine a cui faccio fatica a rinunciare, in genere lo supero bene. Sono arrivata a fare circa 36 ore e il giorno di uscita – ma soprattutto il giorno successivo all’uscita – mi sento piena di energia e ringiovanita.

Sono riuscita a ottenere alcuni dei risultati che desideravo: il peso a ricominciato a scendere, le analisi a migliorare, e sia fisicamente che psicologicamente mi sento meglio, più concentrata, più attiva, la pelle più liscia, l’intestino regolare, il sonno profondo e riposante. Sono stata seguita regolarmente ogni 3 mesi con un colloquio diretto, Ethel è sempre presente se ho qualche dubbio o necessità, ma in linea di massima non ho sono stati necessari grossi accorgimenti.

Non ho aneddoti particolari da raccontare, perché ammetto che i digiuni sono sempre filati abbastanza bene, ma voglio dire che non bisogna mai credere di non potercela fare o di non esserne capaci, il nostro corpo è più forte di quello che crediamo. È questione di testa: l’importate è non farlo mai come un obbligo.

Io mi sono scelta un giorno della settimana (il giovedì) che mi permette di avere la giornata abbastanza occupata dal lavoro (perché così mi aiuta non pensare che sto digiunando) ma che non è la più impegnativa: ho la fortuna di avere un lavoro con orari diversi nella settimana (giorni a 6 ore e giorni a 8 ore) per cui ho scelto il giorno con un turno di 6 ore, così nella mattinata sono impegnata con la casa e le commissioni e il pomeriggio in ufficio.

Fortunatamente mio marito mi segue e, anche se non fa il digiuno completo come me, il giorno che lo faccio io lui fa un digiuno intermittente, così all’ora di pranzo nessuno dei due mangia e non devo preparare nulla da mangiare e questo mi aiuta. Alla sera non devo preparare il pranzo per il giorno dopo come invece faccio di solito, perché al venerdì in genere lo dedico alla spesa settimanale e così al pranzo ci penso nel giorno di uscita.

Un altro escamotage che adotto è quello di avere sempre dietro con me una bottiglietta di acqua: questo perché mi sono resa conto che è sempre la testa che comanda per cui, se io so di non avere a portata di mano l’acqua comincio a pensare che ho sete, che non devo bere e più ci penso più, mi viene sete. Invece, se io so di averla dietro è come se avessi una “valvola di sicurezza” per cui il pensiero cambia: “non ti preoccupare, se proprio hai sete l’acqua ce l’hai, quindi puoi resistere ancora un po’… ” Alla fine non ci penso più e la giornata passa senza problemi. Piccoli escamotage che mi aiutano psicologicamente.

La difficoltà più grande che riscontro è quando capita che devo cucinare la sera per il giorno dopo (facendo i turni delle volte mi devo organizzare) e allora diventa più difficile, perché i profumi si accentuano e la voglia di assaggiare diventa forte. Le prime volte poi la sera avevo sempre una sensazione di freddo e mal di testa, e questo mi procurava disagio, ma al mattino dopo una bella dormita passa tutto.

La cosa più bella che dà il digiuno è la sensazione di energia che ho il giorno dopo, ma ancora di più il giorno seguente all’uscita. Una sensazione di leggerezza, di stare bene. Inoltre i gusti si acuiscono e apprezzo molto di più i cibi che mangio. Adoro il brodo di ossa che bevo il giorno di uscita, ad esempio.

Allego le mie foto qualche anno prima di essere seguita e oggi.

Prima e dopo
— Daniela Busato
Mi chiamo Susanna Valente, ho 32 anni e dal 2004 soffro di ipertiroidismo per il quale ho preso farmaci per 15 anni.

Purtroppo ogni volta che li ho interrotti, la mia tiroide iniziava a galoppare di nuovo. Il farmaco che ho preso di più in assoluto è stato il Tapazole, ma ho preso anche importanti dosi di cortisone ed Eutirox. Circa nel 2010 mi hanno consigliato l’operazione per asportarmi l’intera tiroide, mi sono rifiutata e sono andata avanti a fare esami del sangue ogni 3 mesi e a sistemare di volta in volta la terapia. A questo problema che mi causava stanchezza, spossatezza, dimagrimento, sbalzi di umore e tachicardia, si sono aggiunti importanti disturbi di digestione e di candidosi.

Ho iniziato a curare i problemi di stomaco e intestino con la medicina omeopatica, in quanto il mio corpo era ormai assuefatto dagli antimicotici tradizionali e non rispondeva più. Qui è iniziato un duro lavoro su me stessa in quanto ho iniziato a capire cosa faceva per me e cosa no, e quindi una serie di diete ferree e rinunce.

Ho iniziato a stare meglio, ma il farmaco remava contro, dunque ho imparato a convivere con acidità di stomaco, stanchezza, irregolarità ecc… finché mi sono resa conto che esistevano saltuariamente giorni o periodi in cui stavo molto meglio, quasi bene e mi sono chiesta: cosa mi manca affinché io possa stare sempre bene (compatibilmente con lo stress, i mille impegni, il lavoro ecc.)? Perché non posso avere le energie che hanno tutti? Perché devo essere sempre così stanca e nervosa? Cosa posso fare per aumentare le mie energie e ammalarmi di meno? Eh sì, ogni virus e batterio che circolava era mio!

In quel momento della mia vita ho conosciuto Ethel grazie al mio fidanzato che si era interessato ai suoi libri. Ho quindi iniziato i colloqui con lei, a seguire le sue indicazioni sull’importanza del sonno, sull’alimentazione e sulle integrazioni da assumere.

Sin da subito mi ha incuriosito la questione sulla cura e su un approccio “non farmacologico” alle malattie autoimmuni, infatti è dal 2004 che ho problemi di tiroide, nello specifico ho una diagnosi di ipertiroidismo. In più, la nuova endocrinologa a cui faccio riferimento mi ha consigliato di prendere degli integratori oltre al farmaco. Per cui mi sono sorte delle domande: quali integratori? In che dosi? Mi faranno bene? Esiste uno specialista che può calibrare degli integratori su misura per me o devo accontentarmi degli integratori standard che magari contengono 1/1000 della sostanza di cui necessito?

Infatti nel corso degli anni mi sono affidata in totale a 4 endocrinologi. La prima dottoressa, dopo diversi tentativi di interruzione del farmaco e recidività della patologia, mi ha consigliato di rivolgermi al primario che mi ha proposto di essere operata (a 21 anni senza avere problemi di gozzo o di tumori). Ho trovato conforto nel terzo specialista che mi ha cambiato la terapia farmacologica dandomi la possibilità di non essere operata. A gennaio 2019 questo terzo specialista va in pensione lasciandomi nel vuoto più totale. Cerco un nuovo endocrinologo e trovo questa dottoressa che, oltre a prescrivermi un mantenimento farmacologico calibrato sui valori del sangue, mi consiglia in maniera molto blanda di prendere degli integratori.

All’inizio ero un po’ diffidente, in quanto affidarmi a qualcuno che non ho mai visto e conosciuto tramite web non mi ispirava per niente. Successivamente, ricevendo informazioni coerenti e vedendo quanto tempo mi dedica la dott.ssa Cogliani sia durante i colloqui che extra, mi sono affidata e trovo assolutamente funzionali e chiare sia le modalità di gestione delle informazioni che le indicazioni.

Da lì a 6 mesi a novembre 2019, su indicazione dell’endocrinologa e grazie ai risultati ottenuti e basandosi sugli esami del sangue specifici della tiroide, ho sospeso il farmaco e ad oggi sono quasi 7 mesi che non prendo farmaci, ho un sacco di energie e dormo alla grande. Ad oggi, a distanza di quasi un anno, sempre grazie alle indicazioni della dott.ssa Cogliani, mi sto avvicinando al digiuno e anch’esso mi sta dando grande aiuto soprattutto nel gestire le mie irregolarità di digestione (ma anche molti altri benefici).

Grazie a tutte queste tecniche, finalmente riesco a riconoscere i segnali che mi dà il mio corpo e dunque a regolarmi su quando, cosa e quanto mangiare, prevenendo spiacevoli sorprese. Ovviamente l’impegno deve essere costante in quanto i buoni risultati non piovono magicamente dal cielo, ma le sensazioni di benessere ripagano tutti gli sforzi che quasi non vengono più percepiti come tali.

Oltre ad Ethel, dal 2006 mi sono affidata ad un dottore laureato in medicina ma specializzato in naturopatia che mi ha sempre assistita e supportata per quanto riguarda le mie problematiche di digestione. Infatti anche lui dalla cessazione del farmaco ha trovato netti miglioramenti globali. Ad oggi posso affermare che un grosso contributo lo ha dato anche il mio avvicinamento a dei piccoli digiuni programmati, sempre supportata dalla dott.ssa Cogliani. Non può essere quantificato… infinitamente è il valore che più si avvicina alla mia gratitudine e soddisfazione. Ho interrotto il farmaco e sto bene…che altro?

L’ho consigliato a più persone a me care. In generale lo consiglierei a chi davvero vuole dare una svolta e dunque è disposto a mettersi in gioco. Auguro a tutti di avere la volontà di mettersi in gioco. Questo permetterà di costruire insieme alla dott.ssa Cogliani un programma su misura, e poi tutto il resto vien da sé. Da che mi aspettavo di stare un po’ meglio e di avere un po’ più di energie, mi sono trovata ad avere superate tutte le mie aspettative.

Se consideriamo come lasso di tempo dall’inizio fino alla sospensione del farmaco, 5/6 mesi è stato il tempo minimo in cui ho iniziato a vedere enormi benefici, ma la qualità della vita è andata via via migliorando anche dopo.

Come accennavo precedentemente, un altro passo importante è stata l’introduzione di piccoli digiuni programmati che mi hanno portato a una regolarità intestinale mai avuta riscontrata neanche dal mio naturopata, che ogni volta mi vedeva migliorata ma mi segnalava sempre un problema digestivo. All’ultimo controllo, dopo 3 digiuni secchi di 36 ore settimanali, i disturbi che mi hanno sempre accompagnato erano spariti.

— Susanna Valente
Mi chiamo Mariangela Masala, ho 55 anni e a marzo del 2016 eseguo una MOC di controllo che evidenzia una osteoporosi avanzata a femori e vertebre con alto rischio di frattura.

Vista la gravità della situazione il medico mi propone il piano terapeutico Prolia (Denosumab): sottocutanea semestrale più diversi farmaci da assumere giornalmente. Alla mia domanda sugli effetti collaterali dei farmaci prescritti il medico un po’ scocciato mi risponde: “sono farmaci e qualche effetto collaterale lo danno pure” – tipo? Dico io. “Ma dolori articolari e muscolari… ma solo qualche caso, non è detto che succeda a lei”.

Per saperne di più cerco in internet e trovo alcune importanti raccomandazioni per minimizzare il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella e di ipocalcemia durante il trattamento con Prolia. Si segnala, inoltre, la possibilità di infezioni della pelle, delle vie urinarie e del cuore, mal di schiena, parestesie o rigidità muscolari, spasmi e crampi muscolari.

Panico.

Prendo tempo e passo ore sul computer a cercare risposte alle mie domande. Parlo con più persone possibili, medici e non: la credenza comune è che per curare l’osteoporosi si deve prendere il calcio e mangiare latte e formaggio in abbondanza anche in caso di intolleranza. Quante storie, poi ti abitui! Così mi dicono… Vengo anche a conoscenza degli effetti devastanti che il farmaco ha avuto su alcune donne del mio paese e del circondario.

Sono sempre più convinta che quella non è la mia strada ma nel contempo non trovo alternative fino a quando una persona, con cui mi era capitato di parlare di alimentazione, mi consiglia un sito e un nome: Ethel Cogliani.

Due giorni dopo, il primo colloquio telefonico.

Sin dal primo momento Ethel mette insieme i pezzi del puzzle che io butto sul tavolo in modo disordinato: asma, dermatiti, allergie, intolleranze, insonnia, tiroidite di Hashimoto, crisi di panico, problemi digestivi, mal di stomaco, stanchezza cronica, dolori articolari e muscolari e naturalmente osteoporosi- e ricostruisce la mia storia dandomi la speranza che da questa situazione potrò uscire cambiando alimentazione e stile di vita.

Dopo otto mesi di protocollo la mia condizione è decisamente migliorata: digerisco bene, ho più energie, sto migliorando la funzionalità tiroidea, non ho dolori articolari, ho una qualità del sonno decisamente migliore anche se non ho eliminato del tutto l’assunzione di (metà 0,25) Xanax (ma conto di toglierlo al più presto), durante la primavera/estate non ho avuto neanche un episodio di allergia (rinite, dermatiti).

L’osteoporosi non è immediatamente verificabile in quanto la MOC è prevista ogni due anni e sono al corrente che alla mia età l’osso si ricostituisce molto lentamente; per me sarà comunque un ottimo risultato non avere un peggioramento.

Inizialmente l’idea di non poter mangiare pasta e pane per sostituirli con tutta quella carne e soprattutto limitare il consumo di frutta… non la vedevo bene però mi sono detta o questa alimentazione o il Prolia. Ho scelto la prima.

La Salute è un diritto… di scelta!

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Sono in cura da Ethel dal mese di febbraio del 2015.

Prima mangiavo poca carne, una volta la settimana circa, pasta e pane preferibilmente integrali, verdure e, molta, molta, molta frutta.

Quello che mi ha spinto a chiamare Ethel è stato soprattutto il problema legato all’osteoporosi molto avanzata, ma i problemi erano davvero tanti:
» allergie cutanee e respiratorie: asma che mi costringevano ad assumere perennemente antistaminici, cortisonici e spesso antibiotici per bronchiti frequentissime
» reflusso gastroesofageo
» dolori addominali
» diarree alternate a stipsi
» insonnia cronica con ricorso ad ansiolitici
» depressione dell’umore
» acne e pelle asfittica
» depressione dell’umore
» dolori articolari
» tiroidite di Hashimoto

Nel corso degli anni (sono approdata da Ethel all’età di 54 anni) ho seguito diversi percorsi:
» medicina di base
» iridologia trattata con centrifugati di frutta e verdura e intrugli vari, fiori di back, e tinture madri
» medicina alternativa con diagnostica test muscolari e terapia omeopatica… con nessun risultato se non quello di avermi svuotato il portafogli
» medico omeopatico, idem come sopra, nessun risultato

Ma non avevo mai ottenuto nessun risultato. Tutto rimaneva sostanzialmente immutato.

Già con il cambio di alimentazione è migliorata notevolmente la mia pelle: più liscia, ha assunto un bel colorito roseo e appariva sempre meno asfittica. Ho iniziato ad avere più energie e gradualmente anche il mio umore è cambiato. Ho anche scalato gradualmente gli ansiolitici che prendevo per dormire, e piano piano sono riuscita ad eliminarli. Non l’ho fatto in un giorno e neanche in un anno, devo essere sincera, mi sono presa tutto il tempo che il mio organismo richiedeva. Ho imparato ad ascoltarmi.

Anche la digestione piano piano è migliorata e, anche se per tantissimo tempo ho continuato ad avere mal di stomaco legati alla gastrite e al reflusso, sentivo che piano piano la situazione migliorava. Dal punto di vista dell’osteoporosi il controllo con MOC a distanza di due anni ha evidenziato un arresto dell’avanzamento del processo.

Non ho più avuto episodi significativi di allergie, o comunque molto di rado quando sgarro e mi alimento con cibi fortemente allergizzanti. Mai più crisi di asma.

Ho intrapreso il percorso del digiuno solo perché mi fidavo di Ethel e ho solo risposto: “Ok, perché no?”

Non sapevo se ce l’avrei fatta, ma ci ho provato. Non sono mai andata oltre le 47-48 ore, a volte li faccio più brevi a volte più lunghi. Anche in questo caso mi ascolto, e capisco quando è meglio interrompere e quando continuare. In tutti questi anni ho saltato il digiuno settimanale solo due volte per motivi legati a malesseri vari.

Ho ricevuto sempre indicazioni molto chiare e l’introduzione è sempre stata molto graduale anche se, trattandosi di materia del tutto nuova per me, ho avuto bisogno di ulteriori spiegazioni che non sono mai mancate. Pieno sostegno sempre, mai sentita sola.

All’inizio ho avuto un po’ di paura per l’ignoto che mi aspettava, magari di stare male…ma non è mai successo niente. Con il tempo ho cominciato a sentirmi sempre meglio sia durante che dopo il digiuno. Adesso se per un motivo e per l’altro salto il giorno che mi prefiggo – non ho mai lo stesso per motivi di lavoro – mi manca qualcosa e non vedo l’ora di farlo.

Sento di aver trovato un equilibrio nel modo di alimentarmi e di essere sulla strada giusta. La mia vita è cambiata decisamente, soprattutto perché questo approccio abbraccia la persona nella sua interezza. Per cui, anche se non ho risolto interamente i miei problemi, sicuramente è cambiato il mio modo di relazionarmi con essi e con gli altri. Non lo so spiegare, però credo che tutte le energie che prima spendevo cercando di far funzionare un ingranaggio arrugginito adesso le utilizzo per stare bene con me stessa e con gli altri.

Sono stata seguita con cadenza trimestrale il primo anno o due, non ricordo, poi ogni sei mesi. L’intervento di Ethel è sempre molto calibrato sulle esigenze e specificità individuali.

Infatti i primi digiuni per me sono stati molto più faticosi, non solo emotivamente ma anche e soprattutto a livello fisico: moltissima debolezza, mal di testa, mal di stomaco… difficoltà a prendere sonno, nervosismo… però arrivare alla meta mi dava una sensazione di benessere e di accrescimento dell’autostima che mi ripagava di tutta la fatica.

Il dopo digiuno regala tante di quelle energie che non si capisce bene da dove escano fuori e quindi si vale la pena provarci. E poi a me regala una sensazione di pulizia bellissima e la capacità di riuscire a gestire lo stimolo della fame e della sete e il benessere interiore, oltre a quello fisico.

La difficoltà a prendere sonno il giorno di uscita e il mal di stomaco sono stati gli scogli più grandi, ma per fortuna non ho più… anzi ora che ci penso tutti i problemi legati al reflusso piano piano sono svaniti. Possibile che i disturbi durante il digiuno erano legati al problema base che si stava piano piano risolvendo.

— Mariangela Masala
Sono nato a Catania e seguo IMMUNOREICA da maggio 2018. Prima ero già indirizzato verso una dieta con pochi carboidrati dopo aver praticato per i 4 anni precedenti un’alimentazione vegana.

Questi miei tentativi di vari tipi di alimentazione sono stati indotti dalla speranza di risolvere una persistente asma cronica non allergica, diagnosticata con svariate spirometrie e controllata con l’assunzione di broncodilatatori e cortisonici. Inoltre soffrivo di ipertensione, insonnia e disturbo gastroesofageo. Con l’eliminazione dei carboidrati ho avuto i primi miglioramenti sui disturbi gastroesofagei e sull’ipertensione e non molto sull’insonnia e l’asma.

Per questo ho continuato a ricercare altre strade incontrando così, tramite sue interviste in TV, la dott.ssa Ethel Cogliani con il suo protocollo IMMUNOREICA. Inizialmente mi ha aiutato a inquadrare meglio la situazione con analisi mirate, iniziando così un’alimentazione e integrazione più specifica. Non ho avuto problemi per il nuovo approccio perché già abituato ai cambiamenti.

Dopo un paio di mesi sono iniziati i primi miglioramenti anche per l’asma e l’insonnia con alti e bassi a seconda della mia costanza nel seguire le giuste indicazioni, non solo alimentari ma anche di comportamento generale, come rispetto dei cicli circadiani (sonno – veglia), attività fisica, esercizi respiratori, schermi per luci artificiali, ecc. In seguito mi è stato proposto di intraprendere un percorso che prevedeva dei digiuni secchi con cadenza settimanale di 24-36 ore.

Le indicazioni sono state molto precise e non ho avuto grossi problemi per attuarlo, salvo che non sempre la concentrazione psicologica mi assisteva. Comunque per diversi mesi sono riuscito ad attuarlo con regolarità. A ogni digiuno ho trovato dei miglioramenti, specie per l’asma. Sono stato seguito al meglio con consigli specifici, come ad esempio per l’insonnia.

Ogni digiuno è stato ed è diverso l’uno dall’altro perché dipende da molti fattori, come la preparazione in entrata e in uscita dallo stesso. Quando ho seguito bene le indicazioni, il digiuno è stato meno faticoso, non ho mai superato le 40 ore svolgendo anche attività fisica e la difficoltà maggiore l’ho sempre riscontrata nel giorno di uscita.

Mi piacerebbe affrontare digiuni più lunghi ma questo comporta un’assistenza più stretta. La cosa più bella che ho provato con i digiuni è che si risolvono anche piccoli disturbi come un mal di gola o dolori articolari.

Attualmente posso riscontrare un netto miglioramento per la problematica dell’asma anche con la mia dimenticanza nell’usare il broncodilatatore, che ho quindi ridotto drasticamente. Le spirometrie hanno segnato un miglioramento come anche l’insonnia.

Questa esperienza con la dott.ssa Cogliani, che ringrazio per sempre, è significativa anche perché ho acquisito una responsabilità maggiore nel saper rispettare le prescrizioni per uno stile di vita più in armonia con la Natura, da cui dipende il risultato di una buona salute e la consapevolezza che il vero benessere è nelle nostre mani.

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Marzo 2020

Questo è l’ultimo rx toracico, per il tc dovrò aspettare che passa questo casino. Intanto sto seguendo con più precisione i digiuni, l’ultimo con uscita giovedi è stato di 42 ore. Poi sono passato a 2 pasti al giorno. Per la terapia sono sceso a uno spruzzo di foster al giorno da 4 precedenti e ho intensificato gli esercizi respiratori di Buteiko.

Da quella di marzo 2018 a questa di marzo 2020 non ho più preso antibiotici, quindi il miglioramento è stato solo naturale, ma c’è ancora molto da lavorare. Voglio andare a testa bassa con i digiuni settimanali, anche se il contesto famigliare non è dei migliori, ma ho la testa dura!!

— Andrea Solferino
Mi chiamo Agnese D.N., 43 anni, originaria di Caserta e ho conosciuto Ethel per caso, perché sono di indole curiosa e non mi fermo mai se non raggiungo i miei obiettivi.

Ricordo ancora il giorno in cui una collega vedendomi a mensa con il mio cibo portato da casa, mi parlò dei suoi problemi di salute e mi consigliò di cercare su internet IMMUNOREICA. Ecco fatto! Stanca di continue cure che non davano alcun risultato al mio intestino disbiotico e “gocciolante”, a cui si è aggiunto un corto circuito del sistema endocrino, ho trovato in Ethel la competenza e la professionalità che cercavo.

La sua disponibilità non ha eguali, come una sorella mi ha tenuto per mano nei momenti più difficili, pronta a rimettersi in discussione e a cercare sempre la soluzione migliore per il caso specifico. Non potrò mai dimenticare come mi siano stati di aiuto Ethel e Stefano quando ho avuto una crisi intestinale la scorsa estate. Dall’ascolto della mia voce al telefono, Stefano è stato in grado di capire la difficoltà del momento e guidarmi, con tecniche di respirazione, per allentare gli spasmi che avevano bloccato tutto l’addome.

Così come non potrò dimenticare la costante presenza di Ethel nel gestire il sistema linfatico andato completamente in tilt, con le caviglie e i piedi gonfi all’inverosimile.

Oggi il mio sistema linfatico è ripartito, l’intestino si è regolarizzato e anche la qualità del sonno è migliorata. In questo percorso di grande aiuto è stata anche la pratica del digiuno secco, che seppur fatto per brevi periodi (1 giorno con cadenza settimanale) mi ha aiutato a ripristinare il peso forma stravolto, oltre che dal processo infiammatorio, anche da errate indicazioni alimentari. La funzionalità della tiroide è in ripresa, e sono certa che a breve supererò l’ultimo scoglio: l’amenorrea.

Grazie di cuore per tutto quello che fai!

— Agnese D.N.
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