Da qualche mese facevo parte del gruppo della mia città che seguiva la dieta Paleo. Sulla pagina Facebook del gruppo, ogni tanto vedevo degli accenni a Ethel. Poi un amministratore del gruppo mi ha consigliato di chiedere dei consigli di salute alla dott.ssa Cogliani.
Allora ho finalmente dato una bella occhiata al sito, che prima invece avevo solo visto di sfuggita. Mi sono rivolta a lei per un problema di diabete autoimmune (tipo 1).
Il suo approccio è stato molto accogliente, ma allo stesso tempo professionalissimo.
Prima di fare un colloquio, ha voluto capire come mi stavo comportando con la mia salute, e se sarei stata in grado di seguire la Paleo e gli accorgimenti che si fanno per stare meglio con questo metodo, che credo personalmente sia solo per chi ci crede e ne ha fiducia.
Bisogna aprire la mente ad una visione a 360 gradi che non coinvolge solo il corpo, il cibo e l’integrazione… eh no, sarebbe troppo facile, o meglio non sarebbe sufficiente.
Bisogna ascoltarsi, arrivare a conoscersi come non ci si è mai conosciuti, accettare dei limiti per superarne altri, imparare a fare parte del tutto col mondo e farlo armoniosamente… non ci si cura di sole medicine quando si vuole guarire.
La dottoressa è sempre stata molto chiara nelle indicazioni e mi ha sempre spiegato, con parole adatte alla persona con la quale sta parlando, i perché e i come delle scelte che fa per me. Così come mi ha sempre dato delle spiegazioni alle reazioni che vedo accadere quando iniziamo una fase del protocollo, o quando non riesco a spiegarmi perché il mio corpo ha reagito in un particolare modo ad un particolare stimolo… o magari a nessuno stimolo!
Ho sospeso degli integratori che mi erano stati dati da un diabetologo a cui mi ero affidata privatamente, e introdotto integrazione consigliata dalla dottoressa Cogliani. Altri integratori che già prendevo seguendo la dieta Paleo come la vitamina D e la vitamina K2 me li ha confermati.
Per quanto riguarda l’insulina, l’ho inizialmente diminuita al calare dei valori alti e fuori norma delle glicemie che misuro comunque e sempre almeno 5 volte al giorno.
Ci sono periodi in cui ho glicemie talmente nei range delle persone normali in cui non necessito di iniettarmi insulina. In questi periodi, sempre maggiori, misuro le glicemie anche più spesso, per non dover sbagliare.
Sono stata diagnosticata diabetica due anni fa ed ancora lo sono. Solo che al momento riesco a tenere sotto controllo i miei valori. Appena diagnosticata, ho fatto le cure come da protocollo ospedaliero, che mi hanno in quel momento salvato la vita. Poiché il mio esordio è stato piuttosto forte.
Dopo quattro mesi ho scoperto la dieta dei gruppi sanguigni e ho deciso di provarla. Quello è stato un momento di grossa svolta nella mia vita. Ho visto la prima luce, poiché ho iniziato a capire il valore di una nutrizione diversa dalla dieta mediterranea. Fortunatamente il mio gruppo sanguigno zero mi permise di provare una dieta molto molto simile alla dieta Paleo. E così ho visto che il mio corpo iniziava a farcela da solo.
Ho imparato a gestirmi con la dieta dei gruppi sanguigni e mi sono iniziata a fare tante domande. Sono stata un po’ autodidatta una volta imparate le basi e da sola, studiando e leggendo ma soprattutto testando i cibi su di me, sono arrivata ad escludere da questa dieta degli alimenti e ad aggiungerne altri, così facendo mi sono sempre più avvicinata alla Paleo che era quella con cui riuscivo a gestire le mie glicemie.
A questo punto ho cercato un dottore professionista che potesse correggermi in caso di errori grossolani che un autodidatta può, suo malgrado, fare e che mi consigliasse la giusta integrazione.
Devo dire che mi trovavo già bene con la dieta Paleo, ma seguivo diversi gruppi senza avere un punto di riferimento, che invece credo sia fondamentale.
Al momento sono veramente soddisfatta ed il mio augurio è che al cambiare del mio stato, Ethel riesca sempre ad indicarmi come aggiustare il tiro, come al momento. La disponibilità della mia dottoressa è impagabile. La consiglio a tutti!Innanzitutto, vorrei consigliare al mondo di smettere di credere alla dieta mediterranea. Però ho imparato che ognuno ha il suo percorso. Io ci sono arrivata perché lo volevo: ho studiato la mia malattia tutte le sere su libri e su internet. Ho voluto davvero provare nuove vie per trovare un percorso nel quale mi sentissi partecipe fisicamente e mentalmente, nel quale non ci fossero dogmi ma una mano tesa.
Non siamo tutti uguali e molta gente, nel caso di un diabete, preferisce poter mangiare una pastarella al bar, un gelato in estate, una pizza con gli amici al prezzo di un’iniezione o due di insulina. Ed è giusto così allora, ognuno deve essere libero di scegliere per sé stesso accogliendo poi le conseguenze delle proprie scelte.
Mi aspettavo una dottoressa che sapesse curarmi. Ho trovato una dottoressa che è anche un’amica, che c’è: la differenza da tanti dottori è che lei c’è!Parlando di diabete, una patologia che viene influenzata da così tante variabili, posso parlare di risultati in generale, poiché anche un’arrabbiatura da poco può alterare le glicemie, ed ecco che si potrebbe pensare che il protocollo ha fallito… ed invece NO!
In linea generale seguo IMMUNOREICA da 4 mesi, e posso dire che la mia ultima emoglobina glicata era di pochissimo più alta di una persona normale non affetta da diabete. Le precedenti non erano malvagie, ma non erano così buone.
Il mio corpo si sta rimodellando, e la mia mente è serena perché mi sento in buone mani. Ho sempre voluto praticare il digiuno, ma essendo diabetica non mi sono mai sentita all’altezza di poterci provare da sola.
La dottoressa giustamente non me lo ha fatto provare all’inizio del nostro percorso, ha voluto conoscere meglio come ero, come reagivo, ha seguito i miei progressi e tutte le mie analisi.
Ma da un mese mi segue nel digiuno secco, che al momento mi sta dando dei risultati stratosferici.
E ripeto, il fatto che è con me mentre lo faccio, perché la sua presenza anche se non fisica è garantita, rende tutto molto sereno.
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Marzo 2020.
Alla fine della prima testimonianza avevo appena iniziato i digiuni secchi. Tra la prima testimonianza e agosto 2019 ho sempre fatto i miei digiuni una volta a settimana per 24-36 ore sospendendo ogni integrazione o farmaco durante tutta la durata. Ho lavorato in spiaggia sotto il sole ogni mattina da giugno ad agosto e in acqua di mare per circa 1 o 2 ore a mattino.
Da luglio fino al 15 settembre mi sono alzata ogni mattina prima dell’alba per arrivare in spiaggia al momento dell’alba e guardarla – come dico io – negli occhi, cioè senza occhiali protettivi. Ogni mattina dopo l’alba, tornata a casa ho messo la faccia in acqua ghiacciata per bloccare un inizio di problema alla retina causato dal diabete, ormai totalmente sotto controllo. Mi hanno aiutato molto anche gli occhiali blu bloccanti che proteggono ogni sera i miei occhi dalle luci artificiali.
Camminate al tramonto, earthing… Non ho avuto grossi eventi personali in questa fase, e il mio diabete è andato alla grande dall’ultima testimonianza fino al 15 settembre, tanto è che in diabetologia, date le buone glicate, mi hanno cambiato terapia togliendomi l’insulina diurna, quella prima dei tre pasti, e sostituendola con la metformina, che non è da iniettare ma è in compresse. Una vittoria, ne sono stata felice come una bimba a Natale.
Il Diabete alla metformina ha risposto subito alla grande. Anzi forse all’inizio meglio che in ogni altra fase. Credo di capire che al mio corpo piaccia essere “sorpreso” e che non mi possa mai adagiare ad una terapia o ad un accorgimento. Va sempre destato. Comunque all’inizio le compresse di metformina funzionavano bene, così bene che a metà estate, quando la mia glicemia era già buona al momento della misurazione prima del pasto, molto spesso dimezzavo la dose anche della compressa di metformina prima del pasto, prendendone mezza.
Una cosa che sapevo era che non dovevo mai sgarrare, non ho mai toccato un dolce, un carboidrato complesso o un latticino. Se lo avessi fatto, sarebbe salita la glicemia nonostante tutti gli sforzi ed accorgimenti. Ma non mi è mai pesato. Credo che siano servite proprio tanto.
Ho 3 grandi paure:
» che gli accorgimenti non bastino, che il diabete voglia sempre qualcosa di più e qualcosa di nuovo
» che per qualche altra cosa io debba prendere dei medicinali che mi sballino l’equilibrio che ho
» che la mia Ethel smetta di lavorare!
Nel breve termine ho notato subito una pelle più fresca, ringiovanita, senza un brufolo, capelli che erano sfibrati e fini erano diventati più sani corposi, atteggiamento più positivo a tutto nella vita, non mi sono scottata sotto il sole anche senza creme solari (che non ho più usato), non avevo più voglia di zuccheri o bevande zuccherine.Le due cose che più influenzano la mia glicemia, a parimerito, sono ciò che mangio e gli eventi stressogeni. Infatti, a causa di diverse problematiche contingenti, le glicemie talvolta tornavano a fare i capricci, ma gli accorgimenti tenuti per farle rientrare nel medio periodo funzionavano e tornava tutto alla normalità-
Ora l’insulina rapida è stata sostituita da compresse di metformina, e quella serale da un’altra insulina retard molto più leggera e miscelata con liraglutide. Dall’ultima testimonianza ad oggi, 15 settembre 2019, le mie glicemie sono molto buone, sono serena. Ho imparato ad ascoltarmi ed ho capito che fa più male lo stress e l’infelicità.
Che se divento un tutt’uno con la Natura, se apprezzo il cibo che mi cucino con amore e umiltà, se respiro bene, se cammino bene, se mangio bene, se onoro il sole, l’acqua e sto lontana quel che è possibile dell’inquinamento terrestre, acustico, luminoso, verbale, sensoriale, olfattivo, e dai brutti pensieri, allora la condizione che chiamate malattia… migliorerà.
— Valentina Giubilei