Era il maggio 2018 quando avevo letto tutto d’un fiato il libro “Digiuno secco” del professor Filonov. Non avevo ancora finito di leggerlo che, entusiasta, scrissi immediatamente alla traduttrice Vera Bani che desideravo assolutamente avere un’intervista del professore sulla mia rivista IMMUNOREICA Magazine. Non poteva rimanere nascosta una cosa del genere.

Così, grazie all’intermediazione di Vera, ho potuto regalare una sua lunga intervista ai miei abbonati, di cui qui ne leggerai una parte.

Voglio darti un assaggio di quanto può essere affascinante il mondo del digiuno, tanto da catapultarti velocemente in un mondo parallelo.

[Segue dalla parte 2]

Per tanto tempo il digiuno è stato una terapia di massa nel regime sovietico. Cosa è cambiato?

Mentre studiavo presso l’istituto di medicina (anni ‘80) in molti ospedali della Russia si praticava il digiuno terapeutico. Ma dopo che nel 1991 distrussero l’Unione Sovietica, sotto l’apparenza di nuove riforme sanitarie iniziò un processo di eliminazione di tutto ciò che era legato alla medicina popolare, compreso il digiuno terapeutico. Si cominciò a discreditare il metodo della digiunoterapia.

In alternativa si iniziò a proporre in Russia i modelli della medicina occidentale, con una diffusa propaganda televisiva di farmaci miracolosi per la cura di tutte le malattie. Adducendo pretesti diversi, si cominciò a chiudere i reparti di digiunoterapia. Penso che questo sia il motivo principale per cui oggi il digiuno non è popolare come era nei decenni di poco precedenti il crollo dell’URSS.

Quali sono le fasi critiche del digiuno secco?

Non ci sono fasi critiche nel digiuno. Ci sono determinati criteri (ovvero segnali) che indicano quando è necessario interrompere il digiuno:

  1. chetoacidosi grave
  2. svenimento ortostatico
  3. aritmie cardiache persistenti, manifestazioni di insufficienza circolatoria crescente, tachicardia sinusale persistente (110-120 battiti/min o più), grave bradicardia (50 battiti/min o meno)
  4. episodi di colica epatica e renale
  5. un aumento del contenuto ematico degli enzimi ALT (alanina aminotransferasi) e AST (aspartato aminotransferasi) e/o bilirubina diretta di 2 volte superiore al normale
  6. alterazioni acute erosive e ulcerative nella regione gastroduodenale

Basta un ciclo lungo di digiuno o spesso ce ne vogliono diversi? Ci sono casi in cui non ha funzionato? Quali sono le variabili che intercorrono tra la riuscita o no della digiunoterapia?

Dipende da molti motivi. Prima di tutto, dipende dalla diagnosi, dalla durata della malattia e dall’assunzione o meno di farmaci da parte del paziente. Se si affronta una pratica di digiuno nelle fasi iniziali di una malattia, l’effetto sarà migliore e un ciclo di digiuno dovrebbe essere sufficiente. Se invece la storia della malattia è lunga e il paziente ha fatto ricorso a una terapia farmacologica, sono necessari diversi cicli prolungati di digiuno.

C’è un termine ultimo di gravità della malattia per cui il digiuno può essere addirittura controproducente?

Sì, certo. Se un paziente ha seguito una terapia ormonale per più di cinque anni, il digiuno non sarà efficace. A pazienti affetti da malattie oncologiche al 3°-4° stadio, il digiuno potrebbe recar danno. Ovviamente questo riguarda ogni tipo di malattia di lungo termine. In casi di patologie serie, ammesso che si possa intervenire con digiunoterapia, i programmi sono rigorosamente individuali.

Digestione proteica e muscolare? Mito o realtà? Ce lo spieghi bene, che molti ne hanno paura.


Vuoi leggere l’intervista completa? Puoi trovarla nei numeri di Dicembre 2018 e Marzo 2019 della rivista IMMUNOREICA Magazine.

Numeri e statistiche: numeri nascosti ma presenti dell’efficacia del digiuno.

Se il digiuno secco viene affrontato nella fase iniziale della malattia e il paziente prima di cominciare la pratica di digiuno non ha seguito una terapia farmacologica, posso dire che l’efficacia del digiuno secco si aggira sull’80%.

Quanti casi ha risolto? Ci sono casi che hanno recidivato? Di quelli non risolti siete riusciti a capire il perché?

Ho già scritto che il successo maggiore si ottiene quando il digiuno secco viene applicato allo stadio iniziale della malattia e la diagnosi non ha neppure un grande significato. Le recidive si hanno se il paziente, dopo il digiuno secco, ritorna a seguire lo stile di vita che aveva prima della comparsa della malattia, se non ha cambiato le sue abitudini alimentari e di vita o se il paziente vive in condizioni ecologiche particolarmente sfavorevoli.

Inoltre la causa principale dell’inefficacia del digiuno è da ricercare nella pregressa terapia farmacologica, specialmente ormonale.

Su che patologie in particolare il digiuno secco si è mostrato essere estremamente risolutivo? Su quali invece determinante ma non adatto completamente a portare a remissione?

Al primo posto nominerei l’asma bronchiale. In casi di malattie autoimmuni, il digiuno secco si è rivelato una terapia importante ma non completamente decisiva, e lo stesso si può dire delle patologie oncologiche.

Nel suo libro ci sono delle casistiche per cui il digiuno secco è controproducente. Si può ovviare con il digiuno idrico o è meglio non digiunare?

Tutte le controindicazioni sono relative, tuttavia in presenza di certe patologie, specialmente cardiovascolari o tromboflebite, è meglio fare un digiuno combinato, cioè 3 giorni di digiuno secco e poi giorni di digiuno idrico. Ma ripeto, ogni caso va seriamente analizzato.

Grazie, professor Filonov, per averci dedicato forse una delle interviste più illuminanti che abbia mai avuto il piacere di leggere.

Traduzione a cura di Vera Giovanna Bani

Epilogo

Un giorno il professor Filonov venne a fare un evento a Treviso al quale io non avrei mai potuto partecipare, perché in contemporanea stavo organizzando un evento internazionale a Roma.

Ma dovevo parlargli, dovevo ringraziarlo. Penso me ne sarei pentita amaramente se non l’avessi fatto solo per pigrizia. Desideravo fortemente incontrarlo per potergli dare le copie della rivista che contenevano la sua intervista.

Fu una giornata folle. Era il 29 marzo 2019. Alle 5 del mattino ero a Roma, alle 11 a Treviso.

4 ore condivise in cui ho potuto tartassare di domande il professore che, con tanta pazienza, mi ha risposto anche durante il pranzo.

Alle 23 ero di nuovo a Roma per preparare l’evento del giorno dopo e ricevere i primi ospiti internazionali.

Ethel Cogliani con il prof. Filonov e e le traduttrici Vera ed Elena

Ethel Cogliani con il prof. Filonov e le traduttrici Vera ed Elena – 1

Ethel Cogliani con il prof. Filonov e e le traduttrici Vera ed Elena

Ethel Cogliani con il prof. Filonov e e le traduttrici Vera ed Elena – 2

Ethel Cogliani a pranzo con il prof. Filonov

Ethel Cogliani a pranzo con il prof. Filonov


Sergej Filonov

Sergej Filonov

Nato nella regione dell’Altaj in una famiglia di medici. Madre e sorella maggiore sono pediatre. Un amico di famiglia con cancro ha dato la svolta ai suoi studi. Iniziò ad approfondire la medicina alternativa e si laureò con l’intento di non prescrivere mai farmaci.

Si specializzò sin da subito in digiuno terapia seguito direttamente dal professor Ju. S. Nikolaev con il quale costruì un reparto di digiuno terapia presso il sanatorio di Gorjačinsk, nella Repubblica di Burjatija, sulle rive del sacro lago Bajkal. Successivamente si unì al reparto di digiunoterapia di San Pietroburgo, guidato dal professor Aleksej Nikolaevič Kokosov.

È ormai da più di 20 anni che si occupa di digiuno terapeutico, e ha assistito centinaia di pazienti.


Vera Bani

Vera Giovanna Bani (traduttrice)

Nata a Treviso nel 1964, laureata in lingua e letteratura russa all’Università Cà Foscari di Venezia nel 1991 e nel 1992 si è trasferita a Mosca (Federazione Russa) dove vive tutt’oggi.

Attualmente insegna italiano alla facoltà di scienze economiche e sociali dell’Accademia Nazionale R.A.N.E.P.A. di Mosca e nel tempo libero si occupa di progetti culturali volti a divulgare in Italia le opere di pensatori russi contemporanei.

È rappresentante in Italia di Vadim Zeland, autore dei libri sul Transurfing di cui ha curato le traduzioni italiane, del matematico prof. Anatolij Formenko, autore della teoria “Nuova Cronologia” e del dottor Filonov “Digiuno Secco”. Sui suoi lavori si vedano i siti russiainedit.it e siberika.it.